CONSORELLE VENERABILE DELLA CONGREGAZIONE
Suor Liliana Moriconi (MSM)
Nerina Maria nasce a Capezzano (LU) il 16 guigno 1902, in una realita semplice, da una famiglia di gente onesta e laboriosa. I suoi genitori erano autorevoli impegnati nella formazione umana e cristiana dei figli, lavoravano e si prodigavano per la famiglia. Per motivi di lavoro la famiglia si trasferiscono in Inghilterra, dove Nerina impara l’inglese. Pur vivendo in un ambiente protestante nasce in lei l’amore alla chiesa, all’Eucarestia e alla Vergine Madre.
Dopo alcuni anni ritorna in Italia e nella quotidianità del lavoro e dei rapporti esprime un equilibrio ammirabile. Fondamentale è per lei l’incontro con Don Piero Scavizzi, un sacerdote di Roma che si trovava a capezzano per riposo. A lui, la ragazza esprime il suo progetto di vita, seguire il Signore e portare le anime a Dio. Nel 1923 accompagnata da Don Piero Scavizzi entra nella Congregazione delle Mantellate Serve di Maria di Pistoia, a Zara.
Il 17 maggio 1923, a Pistoia, riceve l’abito religioso e prende il nome di suor Liliana.
La vocazione missionaria già presente nel suo animo emerge con chiarezza nel periodo del Noviziato, tanto che il 10 luglio fa formale richiesta alla Madre Generale di andare in missione. Nel 1924 insieme con suor Stefania Lago, riceve il Crocifisso nella chiesa della SS. Annunziata a Firenze per andare missionaria in Africa.
Il 24 agosto giunge nella comunità di S. Giuseppe in Swaziland. La missione a cui suor Liliana associa l’idea del martirio, è vista e sentita come dedizione apostolica e impegno attivo per fare un pò di bene. Generosità nell’apostolato, dedizione e cure verso i poveri, accoglienza per tutti, collaborazione nella vita comunitaria e nei rapporti con la popolazione, sono le caratteristiche della sua azione missionaria.
In seguito il lavoro comincia a diventare pesante ma lei non manifesta chiaramente la sua situazione. Dopo il cambiamento di clima a Mbabane per richiesta del medico, rinova i voti e va avanti con la sua attività, ma la sua condizione di salute non migliora, Sr.Liliana sente la chiamata di Gesù che la conduce non sul campo di azione ma sul quello della sofferenza. La
malattia viene accettata come espressione della volontà di Dio e come mezzo per salvare le anime. Per questo prega constantemente il padre di concedere un perfetto abbandono alla sua volontà. La sua situazione si aggrava, ma non accetta tornare in Italia, desiderava morire in terra di missione.
Sin dall’arrivo in Swaziland lo aveva chiaro che il martirio di sangue è piuttosto difficile perche tutti vogliono bene alle suore, ma il martirio del cuore è continuo e sempre possibile. Il più piccolo atto d’amore è più fecondo di tutte le opere, per questo Sr. Liliana offre la sua debolezza e la sua piccolezza per la salvezza delle anime promettendo di continuare il suo apostolato missionario anche in paradiso. Dato la gravità della malattia, Suor Liliana emette i voti perpetui, riceve il viatico e l’estrema unzione e muore il 5 marzo 1929.
Una preghiera.
O Padre eterno, che hai suscitato nel cuore di Suor Liliana Moriconi un esempio di vocazione apostolica, nel nome di Gesù Cristo, e di Maria Addolorata, ti supplico di glorificare su questa terra la tua umile serva, Suor M. Liliana Moriconi, concedendo la grazia per la quale prego ardentemente.
Pater, Ave, Gloria
Venerabile Madre Luisa, (MSM)
Venerabile Madre Luisa, O.S.M.
Fondatrice e prima superiora dell’Istituto Madre Addolorata, Blue Island, Illinois
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Preghiera
(Esclusivamente per uso privato)
O Padre eterno, nel nome di Gesù Cristo, e di Maria Addolorata, ti supplico di glorificare su questa terra la tua umile serva,
Madre M. Luisa, concedendo la grazia per la quale prego ardentemente.
(Nove “Gloria al Padre” e sette “Ave Maria” a Madre Addolorata.)
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Con il permesso ecclesiastico
Ave Maria!
Madre Luisa nacque a Casigno, in provincia di Bologna, (Italia) il 9 Novembre, 1873. Al battesimo ricevette il nome Domenica Angela Luisa. Fin dai suoi primi anni manifestò segni di precocità che i suoi affezionati genitori non mancarono di notare. Fortunatamente per la bambina, Domenico ed Enrica Pedrini erano persone che amavano Dio, profondamente attaccate alla fede e alle pratiche religiose, tanto che fin dall’inizio la mente di Luisa fu colpita dai loro pii esempi.
Era così devotamente immersa nell’amore di Cristo e della sua Santa Madre che all’età di dieci anni decise di abbracciare la castità. Il suo ardente desiderio di entrare nella comunità di clausura delle Povere Clarisse di Bologna incontrò un’opposizione forte da parte di suo padre che l’amava
forse più degli altri suoi figli, perché era l’unica figlia femmina. L’affetto di Luisa per suo padre era grande, ma non superò il suo amore per la virtù angelica, e all’età di diciotto anni si unì ai Servi di Maria.
Dopo aver fatto i primi voti e completato gli studi, fu inviata a Bologna per insegnare. Poco dopo ebbe l’incarico di Segretaria Generale e svolse le sue funzioni con il massimo amore e attaccamento alla Congregazione. Più tardi a Mestre (Venezia), diresse il fiorente Istituto di San Goacchino e l’annesso orfanotrofio per le ragazze. Come priora e direttrice svolgeva il suo impegno con amore, zelo e intelligenza.
Le sue virtù furono apprezzate da tutta la popolazione e le valsero la più alta stima del Rev. Mons. Felice Groggia, di felice memoria. Madre Luisa desiderava recarsi missionaria in Africa, ma la sua richiesta non fu accolta; invece fu incaricata dalla Superiora Generale, Madre M. Antonina Chinotto nel 1913, di lasciare la sua patria per fondare la Congregazione negli Stati Uniti.
Madre Luisa possedeva la vera anima di un apostolo e il pensiero di sofferenze e sacrifici non la preoccupava; quando negli anni successivi si trovò di fronte a innumerevoli prove e difficoltà, soffrì volentieri, immolando la sua vita per l’amore di Cristo e di Maria. In tutte le delusioni dolorose, le incredibili contraddizioni che supportava, Madre Luisa si distingueva per le virtù eroiche dell’obbedienza, della rassegnazione e della costante pazienza.
La sua era una vita di fede in Dio – una personalità decisa e costante. Per tutta la vita il suo prestigio è stato così ben nascosto dalla sua umiltà personale che pochi hanno realizzato la sua grandezza. Per quelli della sua comunità, era un esempio di umiltà, obbedienza, pazienza, saggezza, fortezza e modestia. Ha edificato tutto per il suo attaccamento ad ogni dettaglio della Santa Regola, rifiutando anche durante la sua malattia, tutto ciò che non era strettamente necessario.
La morte la raggiunse pacificamente la mattina del 17 ottobre 1938 dopo una malattia di otto mesi in cui lei fedelmente, dal suo letto di dolore, svolse i suoi doveri fino alla fine. Il suo unico desiderio era quello di morire facendo il suo dovere e in questo non fu delusa. Parte dell’onore di cui era stata privata per sua stessa volontà in vita e le fu riconoscuita al momento della morte nella celebrazione accurata delle sue osequie e da un corteo funebre che si diceva fosse la più grande della storia di Blue Island.
Nihil Obstat: Rt Rev. Msgr. J. Gerald Kealy D.D, Censor Librorum.
Imprimatur: George Cardinal Mundelein, Arch-Vescovo di Chicago, 15 Junio, 1939.
VENERABILE CECILIA EUSEPI (O.S.M)
Il 17 Febbraio 1910 nacque a Monte Romano (Viterbo) Cecilia Eusepi. Si ascrisse all’Azione Cattolica e al Terz’Ordine dei Servi di Maria. Ancora giovinetta entrò come probanda tra le suore Mantellate Serve di Maria di Pistoia, ma inferma, dopo tre anni dovette ritornare a casa sua, in Nepi, dove assistita dalla mamma e dai Padri del vicino Collegio dei Servi di Maria, si sforzò di progredire sempre di più nella perfezione della virtù e nella santità della vita, sopportando con eroica fermezza terribili sofferenze. Morì il 1 Ottobre 1928 e volle essere rivestita dell’abito dell’Ordine dei Servi di Maria. È ora sepolta nella Chiesa di S. Tolomeo in Nepi. Nel giugno 2012 Benedetto XVI la proclamò Beata.
Preghiera per la canonizzazione della Beata Cecilia Eusepi
O Dio Uno e Trino, che hai suscitato nel cuore di Cecilia Eusepi una amore ardente a Gesù eucaristitco e una grande pietà per la Vergine addolorata, glorifica anche sulla terra la tua serva fedele e a noi concedi, per intercessione di Lei, la grazia che ti chiediamo.
Pater, Ave, Gloria
Preghiera a Suor Filomena e Suor Giovanna (MSM)
O Santissima Trinità, tu sei la sorgente di ogni vita e di ogni bene. Da te promana ogni dono di grazia che ci aiuta a camminare e a crescere come figli verso il traguardo della santintà.
Ti ringraziamo per averci donato Suor Filomena e Suor Giovanna, che, consacrandosi totalmente alla vergine addolorata,
l’hanno seguita nel suo “SI” a Te e al suo disegno di amore,
offrendosi per il servizio dei poveri, degli ammalati e l’educazione dei bambini. La loro carita le ha spinte in luoghi remoti degli appennini e da lì,
come germe, si sono irradiate richiamondo la generosità di molte giovani,
perchè sequissero puì da vicino il signore Gesù e, “far del bene assai” sull’esempio di Maria.
Ora, Dio buono e misericodioso ti chiediamo di glorificare queste tue serve che tanto hanno fatto per la gloria del Tuo nome.
Ti supplico, perciò, per intercessione di Suor Filomena e Suor Giovanna
di volermi concedere questa grazia (chiedere la grazia…) che ti chiedo. Amen
P.Pietro Villa –S.C.J. Parroco di Treppio